Patrick Wolf: le stringhe barocche di un licantropo

La linea dove la musica pop incontra le prestazioni d’arte avant-garde non è facile da percorrere, ma Patrick Wolf la fa sembrare una via senza sforzo. E se proprio dalle strade di Londra ha iniziato, sin da adolescente, ad esibirsi, oggi è definitivamente consacrato come compositore, musicista e grande performer. Nella sua musica miscela orchestrazioni barocche con battiti elettronici e il risultato è quanto di più vicino all’eclettico immaginario che egli cuce su di sé, dai look fiabeschi dei suoi abiti alle sue produzioni screziate di suggestioni anni ‘80, melodie pop, l’elettronica, il folk, il glam, il romanticismo.

Tutto è portato all’estremo, libero dalla necessità di trovare una chiave sintetica facile all’ascoltatore occasionale, Patrick Wolf si diverte a suonare quel che gli va, alternando enfasi ed oscurità o, come lui stesso afferma, “portando ottimismo alla mia negatività”. Contando su questa personale creatività artistica, può offrire una musica che non teme di essere pop e che utilizza la sua immagine e le doti da performer da collante per un mondo di visioni e ossessioni rielaborate in modo del tutto originale. E semmai non foste ancora disposti ad accogliere i richiami di questo decadente menestrello, il nostro è pronto a catturarvi con il prossimo atteso lavoro. “The Conqueror”, per l’appunto.