Il binomio perfetto tra gola e lussuria

Creatività innata. Una linea di lingerie dal sapore dolce. Un carretto retrò di dolciumi per pubblicizzarla. Questi i tre ingredienti dell’originale ricetta per il successo di Jennyfer, in arte JenniPie, giovane designer milanese che ha trasformato i suoi sogni in realtà attraverso coulotte, reggiseni e corsetti in stile anni cinquanta.

Una nuova ventata di sensualità nei nostri armadi e per le vie di Milano dove, passanti incuriositi, hanno potuto ammirare le sue collezioni disposte su un carretto vintage. Che era proprio lei a spingere. Attraverso una lingerie che ci ricorda graziosi bon bon nei toni di golose caramelle, riscopriamo un’epoca in cui la donna è la casalinga perfetta che cura impeccabilmente la sua immagine e quella della casa. L’esaltazione di una sminuente e passata concezione della donna? No, semplicemente una ritrovata attenzione al “rito della preparazione”  . Un ritorno ad un mondo impalpabile dove l’essere femminili e la dimenticata cura dei particolari rimandano ad una sensualità delicata. Jennipie è una sognatrice e, come tale, non vede la cura del proprio corpo come la meta di una folle rincorsa ossessiva, ma come un puro e velato mezzo di seduzione mai anacronistico. Tutto, nelle sue collezioni, ci ricorda che la sensualità è un momento di piacere da gustare lentamente e, soprattutto…senza sensi di colpa!

Ci hai stupiti con un modo molto originale ed insolito di pubblicizzare il tuo prodotto.

Spiegaci l’idea della promozione “on the street” delle tue creazioni.

L’idea del carrettino vintage “on the road” nasce dal mio spirito fortemente retrò. Amo i sogni di un tempo, la poesia che ritrovo in tutte le cose che non appartengono ai tempi troppo moderni di oggi. Sono una romantica, quindi l’idea del vecchio carretto dei “gelati” che passeggia lento per le strade della città mi affascinava. Viviamo in un’epoca super accelerata, dove non abbiamo più il tempo per provare emozioni, per fermarci ad ammirare qualcosa che di bello accade intorno a noi. Ho pensato che incontrando Jennipie per strada con il suo carretto qualcuno potesse trovare un momento per fermarsi un attimo e non dimenticare che prima di tutto siamo fatti di emozioni e che è un peccato non ascoltarle. Molti fermandomi per strada mi domandano cosa vendo. E io, anche se ovviamente faccio lingerie, rispondo “vendo sogni”, perché questo è lo spirito di Jennipie, che oggi nasce con il carretto e domani non si sa, ma il mio messaggio è quello di ritorno ai sapori, alle cose buone di un tempo, ai valori, alla femminilità nella sua forma più pura, fatta di sguardi timidi e di movenze delicate. Dove ancora esistono le promesse d’amore e  frasi sussurrate, dove il cuore sussulta e vive, dove seduzione è femminilità, quindi alla portata di tutte le donne.

Baby doll rosa confetto, coulotte pasticcino in tulle e corsetti dai colori della glassa, dello zucchero a velo, del cioccolato..La tua linea di lingerie ha come tema la piccola pasticceria. Anche il packaging, tutto ci ricorda la perfezione dei dolci tipici degli anni 50. Com’è nata quest’idea? Qual è statala tua ispirazione?

La mia ispirazione torna ad essere la mia anima retrò. Come dicevo prima volevo trasmettere un’idea di donna che torna alla femminilità, in controtendenza a quest’idea di donna aggressiva e esageratamente sexy che propongono i grandi marchi di oggi. Volevo comunicare che una donna bella non ha bisogno di ostentare il suo corpo. Che una donna è bella in quanto tale. Quindi io la donna la copro con i miei tessuti ricchi e dimostro che è molto più “gustoso” scartare un cioccolatino ripieno di crema piuttosto che averlo lì già tutto pronto. Guardando vecchie immagini di donne anni 50 ritrovi infatti che sensualità è intravedere una calza sotto lo spacco della gonna , è una pettinatura che lascia intravedere il taglio dei tuoi occhi, è il modo in cui ti metti il rossetto prima di uscire di casa. La sensualità è fatta di gesti, unici delle donne, di tutte le donne. La sensualità è un momento di piacere, per me inteso anche di quando affondi le labbra in un bon bon ripieno di crema in pasticceria. Un piacere tutto tuo. Infatti la mia lingerie nasce per la donna che vuole regalarsi un momento di coccola personale. Prima per se stessa, perché essere in ordine perfetto sotto, ti fa sentire bellissima fuori.

Le donne degli anni 50 erano delle casalinghe perfette. Non avevano lavatrici, sapevano cucire. E quando l’uomo tornava a casa dal lavoro, la donna si faceva trovare impeccabilmente truccata e vestita accanto ad un manicaretto cucinato con le sue mani laccate. Secondo te è ancora proponibile un tale modello di donna ai nostri giorni?

Si, per me  è possibile, anzi è molto bello, anche se dobbiamo farlo in chiave rivisitata. La donna oggi è indipendente. Io volevo comunicare che indipendenza non è sinonimo di “non abbiamo più voglia di prenderci cura del nostro uomo” e nemmeno significa “non abbiamo più bisogno di lui”. Essere indipendenti ci aiuta ad essere parte della società, ma poter rimanere donne è importante. Datecene modo anche voi, cari maschietti! E donne, non dimenticate che il “rito della preparazione” è bellissimo, ci predispone all’amore. E per rito della preparazione intendo proprio questo, farsi trovare al rientro dal lavoro impeccabilmente truccate (ma sobrie, mi raccomando) e ben vestite (non dimenticate l’intimo sotto, anche se poi guardate un bel film accoccolate sul divano, essere belle sotto serve ad illuminare il vostro volto di femminilità e non temente, il vostro compagno lo noterà) con una bella cena preparata con amore (oggi non è più fondamentale farlo tutte le sere, in questo dico chiave rivisitata del ruolo della donna, ma non dimenticate che essere donne, ogni tanto o spesso, per il vostro uomo è sinonimo di amore e lui lo apprezza sempre).

Si parla molto dell’eccessiva magrezza delle modelle. La donna anni 50 non si preoccupa della cellulite e sfoggia con grazia seno e fianchi generosi. Quando disegni la tua lingerie la immagini per un tipo di donna del genere? E’quello anni 50 il tuo modello di sensualità?

Si la mia musa ispiratrice è la donna vera, quindi generosa perché no, infatti la mia è una donna pasticcino, ma aggraziata e che si prende cura di se. Essere eccessivamente in carne non significa non prendersi cura di se, ma essere un po’ morbide è sensuale…

Nelle collezioni autunno-inverno 2011 si è assistito ad un ritorno allo stile anni 50. Prada, come Louis Vuitton e Dolce & Gabbana, questi ultimi nella loro campagna pubblicitaria, hanno dato a gonne a ruota, abiti seducenti e tacchi vertiginosi il ruolo di protagonisti nelle loro sfilate. A quale stilista tra questi ti senti più vicina? Quale designer rappresenta la tua ispirazione ed il tuo modello di stile?

Vi sembrerà assurdo, ma io non seguo la moda. Ascolto il cuore. La moda la trovo bellissima , ma frustrante. Ogni anno devi essere diversa, oggi retrò, domani cibernetica, tra due anni ecologica, e poi non si sa. Io voglio dare alla mia donna identità, non confonderla. Mi ispiro ai mie valori e spero che a qualcuno piacciano.

Dopo la fame e le ristrettezze della seconda guerra mondiale, fra le donne torna la voglia di curarsi, di mostrare le proprie forme e di essere impeccabili anche nell’intimo. Le donne di oggi secondo te sanno ancora essere femminili o l’eccessivo benessere attuale ha forse portato ad una reazione opposta?

Oggi le donne sono troppo di corsa, è la società che ci ha dato ritmi contro natura. È che i valori sono stati spostati. Dipende cosa è più importante per loro. L’intimo è vero, non si vede se non per usarlo in un occasione galante, come si suol dire. Ma questo è dal mio punto di vista l’errore. Se il tuo valore è esternare allora basta un capo fatto in China a pochi soldi, ma poi la borsa e il cellulare lo compro al top, perché altri possano vedere il mio stile. Per me lo stile si vede da ciò che non si ostenta. Io parto da un bell’intimo curato per affrontare la giornata sentendomi bene come donna, femminile, per me stessa.

L’abbigliamento degli anni 50 e, più nello specifico la lingerie, mettono in risalto fianchi e seno. Alcune marche di intimo hanno lanciato collezioni contenitive e modellanti per disegnare il punto vita ed aumentare le forme. Un intimo così seducente presuppone curve perfette o è uno stile per tutte?

E’ uno stile per tutte, come dicevo la femminilità e la bellezza sono di tutte le donne. Dipende da cosa è bello per ognuno di noi. Ma se ti piaci, emani luce. E comunque puoi sempre fare qualcosa per curarti un po’ di più. Per essere belle ci vuole anche impegno.

Quali caratteristiche ha oggi la donna che fa impazzire gli uomini? E’ la casalinga devota o la donna in carriera? Sono cambiati e in che verso i canoni di perfezione?

A questo non saprei rispondere, gli uomini sono davvero imprevedibili. Direi che l’importante è essere se sempre se stesse. Comunque opterei per un bel mix di entrambe le cose, casalinga smart!

Spesso la voglia di essere perfette può diventare una vera e propria ossessione. “Per essere perfetta le mancava solo un difetto” diceva Karl Kraus. La perfezione…stanca?

L’imperfezione credo sia molto più affascinante e soprattutto più naturale direi.